Partinico, convegno per parlare dello sfruttamento lavorativo e del caporalato in agricoltura

Il 14 giugno alle ore 17.00 presso l’atrio del Palazzo dei Carmelitani a Partinico in c/so Dei Mille 252 si terrà il convegno: “IN PRINCIPIO ERANO I POMODORI. STORIA DI DIRITTI, DOVERI E NUOVA CITTADINANZA”.

Durante il convegno verrà presentato il protocollo anti caporalato redatto e sottoscritto dall’Amministrazione comunale di Partinico, dalla Flai Cgil di Palermo e
dal Consorzio Hera. Il protocollo pone le basi di una più attenta e misurata valutazione del fenomeno del caporalato e dello sfruttamento, soprattutto in agricoltura, in danno di persone vulnerabili e segnatamente dei migranti. I firmatari intendono attivare, ciascuno per la propria parte di competenza, strumenti efficaci e politiche di contenimento in grado di mitigare un fenomeno che nei nostri territori sembrerebbe piuttosto diffuso, sebbene non se ne conosca l’effettiva dimensione. Il protocollo consentirà di avviare una formazione periodica in beneficio dei migranti tale da fornire loro una discreta alfabetizzazione professionale in ambito agricolo attraverso laboratori, curati da personale qualificato della della Flai Cgil sotto la supervisione di Fondazione Metes, da tenersi presso uno dei beni confiscati alla mafia in carico al patrimonio del Comune.

Inoltre verrà aperto uno sportello di ascolto e orientamento sempre a cura della Flai Cgil presso la locale Camera del Lavoro in modo da estendere le tutele indispensabili ai soggetti che ne facessero richiesta. Il Consorzio Hera invece attiverà presso i suoi centri un ufficio di sentinella con propri operatori già opportunamente formati al fine di riconoscere tempestivamente situazioni o casi di sfruttamento in danno dei propri beneficiari. Saranno presentati dati e rilevanze sul fenomeno delle agromafie nel nostro comprensorio a cura dell’Osservatorio Nazionale Placido Rizzotto. In sintesi il protocollo rappresenterà il primo pilastro di una strategia innovativa in materia di integrazione e inclusione che condenserà nella costituzione di un Forum dell’Inclusione e della Nuova Cittadinanza nel quale saranno chiamati a militare tutti gli attori che a vario titolo si occupano di tutela dei diritti, di far rispettare i doveri, di accoglienza, di formazione e del progresso delle nostre comunità.

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